0 — Ricerca fondi per adattamento cinematografico de «Il sogno di Napoleone»

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Descrizione

Autore: Acreàstro Ennannellòro. Illustratrice: Valérie Losa. Titolo: Il sogno di Napoleone. Serie: Racconti per bambini. Editore: ESG-Edizioni Svizzere per la Gioventù. Data: settembre 2008.

Il racconto è stato definito dall’editore «una bella storia». Nel 2023 ne sono stati venduti 49 esemplari e 1917 dal 2008 al 2023. Il titolo figura nel Catalogo ESG anche del 2023/2024. Il catalogo è distribuito in tutte le scuole elementari della Svizzera nelle 4 lingue nazionali (francese, tedesco, italiano e romancio) e, dal 2014, visibile pure in rete.

IV di copertina — Una casetta in montagna. Un anziano signore siede non lontano dal caminetto acceso. Accanto a lui è seduto il nipotino Giacomo. Il piccolo è nato con la gamba sinistra quasi completamente paralizzata. Da quando ha cominciato a voler uscire da solo, molti bambini, e a volte qualche adulto, lo maltrattano. Forse, quel pomeriggio, la nonna ha capito o che il piccolo non osa dire di avere un’idea per liberarsi dalla cattiveria degli altri o che egli non sa come metterla in atto. Ecco perché la sera, quando il nonno torna dall’aver augurato al nipotino: «Sogni d’oro!», lei dice di aver preso una decisione…

Il sogno di Napoleone
Ai figli che, in questa vita, forse non avrò.

Da pagina 5  Una casetta in montagna.
La neve ricopre già la cima dei monti più alti. Tra venticinque giorni sarà Natale. Questo è l’ultimo pomeriggio di un freddo novembre.
Un anziano signore siede non lontano dal caminetto acceso. La moglie, che è in cucina, gli porta, su un vassoio di legno, una tazza di latte caldo e un piattino di biscotti fatti in casa. Depone il vassoio sopra uno dei quattro sgabelli che attorniano il tavolo. Solleva lo sgabello. Lo avvicina al marito e torna ai fornelli. Sul pavimento, accanto al nonno, è seduto il nipotino Giacomo che ha già fatto merenda in cucina. Il piccolo è nato con la gamba sinistra quasi completamente paralizzata.
È un ometto di sei anni. Ma parla e ragiona già come uno grande. E questo non succede soltanto nei film. Il nonno lo guarda. Gli strizza l’occhio. Poi fa al bambino cenno di servirsi, d’inzuppare il dolce nel latte e di fargli compagnia.
— Grazie, nonno!… Mi racconti una storia?
— Se mi prometti che non m’interromperai con le tue domande.
— No, non te lo prometto.
— Allora niente storia.
— Si difendono così — sorride il bambino — i grandi che hanno paura di non saper rispondere.

Da pagina 30 Rinunciando alla violenza, si è riusciti a realizzare lo scopo che, come Napoleone nel sogno, Giacomo voleva raggiungere facendo soffrire gli altri. Forse così si sarebbero resi conto della sofferenza e della tristezza che gli handicappati vivono quando sono sia maltrattati, sia lasciati soli. Però, anche se a scopo educativo, quella della violenza o della vendetta non è mai la via da percorrere.

Recensioni: 24 ottobre 2017 — Ho appena finito di leggere Il sogno di Napoleone di Acreàstro Ennannellòro, un racconto per ragazzi, che tutti i ragazzi dovrebbero leggere, in compagnia di un adulto; un racconto che corre leggero e vivace su temi di grande profondità. Ritrovo in questo racconto la raffinata maniera di raccontare di Antoine de Saint-Exupéry e l’innocente saggezza del Piccolo Principe; alla stessa maniera un racconto è metafora di esperienze personali; alla stessa maniera è un racconto autobiografico. È un racconto dolcissimo, giocoso e brillante, narrato da Giacomo, «un ometto di sei anni» che parla e ragiona come uno grande; un bambino sensibile, maturo, intelligente, attento osservatore, preciso, affettuoso, con grandi capacità di relazionarsi nel suo contesto familiare e sociale, con una famiglia amorevole e intelligente che lo supporta; è un bambino portatore di handicap, forse per questo è speciale, un bambino che ha imparato che «nella realtà, possiamo raggiungere il risultato che vogliamo, senza fare del male». Acreàstro, di te ho sempre pensato che sei un’Anima di Luce e continui a darmene conferma anche con questo racconto dalla magica atmosfera natalizia che tutti i grandi dovrebbero leggere, in compagnia di un bambino, per diventare Adulti. Grazie Acreàstro.
                                                                                                   Loredana Retta, pittrice

5 gennaio 2017— Il sogno di Napoleone. È questo un bellissimo racconto «invernale» di Acreàstro Ennannellòro. Diretto a bambini e adulti,  tratta dell’educazione socio-culturale, abbracciando fantasia, sogno e metafora, in pratica una fiaba equa e solidale, non politicamente corretta né trasognata, contro discriminazione e segregazione, applicabile a ogni categoria di esseri viventi. E le illustrazioni di Valérie Losa sono notevolissime.
                                                                                                               Walter Abes Zena

19 novembre 2016 — Una bella storia, di quelle senza zuccherose sciocchezze che rendono la vita finta. Coraggiosa e dolce.
                                                             Pierangiola Maglioli, psicopedagogista

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Nel 2008, le Edizioni Svizzere per la Gioventù (ESG) hanno pubblicato un racconto per bambini, di Acreàstro Ennannellòro, dal titolo «Il sogno di Napoleone», ritenuto dalle stesse «una bella storia». I diritti d’autore vanno alle ESG; agli autori spetta un compenso unico corrispondente a 100 esemplari venduti: è la politica delle ESG. Ma se un autore riesce a far pubblicare altrove il suo lavoro o a farne trarre un film, riceverà il 60 % dei diritti d’autore. Il nostro desidera che «Il sogno di Napoleone» sia adattato cinematograficamente, ma occorrono soldi… Dall’uscita (2008) al 2023 sono state vendute 1917 copie nelle scuole elementari pubbliche della Svizzera, forse pure fuori dalle scuole (anche dalla Svizzera?), poiché il Catalogo ESG si trova pure in rete. De «Il sogno di Napoleone» esiste la versione in braille.

Il giorno dell’Epifania 2022,  dopo alcune richieste inviate, le une rimaste senza risposta, per le altre ricevendone una negativa, ecco che altresì il regista Marco C. de Cousandier, presidente dell’Associazione Culturale di Bedano (Svizzera italiana), trova bella la storia, ritenendola adatta per trarne un film… Purtroppo, per realizzare il cortometraggio occorre denaro, senza il quale il progetto rimarrà un mero desiderio. Per realizzarlo occorrono circa 60.000 franchi svizzeri.  Basterebbe che si acquistassero i lavori proposti qui. Un sincero grazie ai partecipanti!