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19 settembre 2022  — «La morte in venuta», il fulmineo romanzo di Acreàstro Enannellòro. Scrive Umberto Eco: «Lo scrittore guatemalteco Augusto Monterroso ha scritto una volta quello che viene considerato il racconto più breve di tutta la letteratura universale: “Cuando despertó, el dinosaurio todavía estaba allí”*. Lo possiamo accettare per buono?». Direi di no. È del tutto arbitrario e individuale. Lo scritto di Acreàstro è onnicomprensivo di esperienze umane. Comprende anche diversi livelli interpretativi: materiale, mentale, spirituale. Inoltre la storia alle spalle può essere di qualsiasi uomo. È allegra o triste. Per di più include il significato erotico. Mi viene detto dall’autore che sintetizzi una buona vita, una bella fine. Come donna a me dava un senso di solitudine e malinconia, ma l’autore è uomo; e  mi ha raccontato del suo sentimento, così voglio commentare alla luce delle sue visioni. Il romanzo si coglie con un’occhiata sola. Lo scrittore si è espresso con un pensiero immaginativo iperbolico che richiede di accompagnare il lettore ad una finestra da cui guardare con ampiezza il panorama. Di primo acchito che vi viene in mente? Con probabilità la sfumatura erotica del verbo venire. E ci avete preso, proprio di quel momento supremo di godimento siamo chiamati a testimoniare. Così forse quella morte non è davvero la morte, è quella dell’agonia sessuale amorosa, ci diciamo. Non voglio spoilerarvi la fine. Quello che davvero non è facile dirci è chi sia il protagonista, cosa abbia fatto fino a quel momento. Lo scritto è ermetico. Cari lettori di mezzo minuto vi lascio a pensare una giornata intera se davvero si tratti di un cantante di gospel soddisfatto della sua esistenza piena.                                                                                                                                                                                 Pierangiola Maglioli, psicopedagogista

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* Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì.

Lavoro letto dalla scrittrice Cinzia Corsaro, il 28 settembre 2023: La morte in venuta

La morte in venuta


copertina-la-luna-insanguinata

4 gennaio 2017  — I racconti de La luna insanguinata sono i più strani e indefinibili che abbia mai letto. Pervade, in tutti, un senso mistico unito ad una tinta horror, che ne fanno un connubio imprevedibile. A parte il lieve disagio di leggere una scrittura atipica — l’autore scrive l’italiano come si pronuncia —, ho apprezzato l’originalità e la nota finale in cui si scoprono il motivo della riforma ortografica e le informazioni non note a molti.
                                                         Anna Cibotti, scrittrice-pittrice autodidatta

La luna insanguinata


Copertina Stilnàrbore

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15 novembre 2016 — Riflettere. Questo deve far fare un buon libro, un buono scrittore. Conosco Acreàstro Ennannellòro da molto tempo e posso garantire per le sue qualità. Potrebbe esserci del geniale dietro tutto ciò che produce e sinceramente non escluderei questa possibilità…
                                                                                    Giovanni Melappioni, scrittore 

18 ottobre 2016 — Il racconto della nascita e vita del personaggio di Stilnàrbore è suggestivo e di un certo fascino. Si notano talune immagini espressive felici. Inoltre il lavoro racchiude tante trattazioni e ipotesi, che vanno dalla filosofia, alla metafisica, alla sessuologia, alla fisica, all’astrologia ecc. Da un punto di vista squisitamente psicologico è molto interessante, in quanto rivela importanti aspetti, sentimenti, bisogni ed emozioni dell’anima dell’autore.
                                                                          Salvi Piazza, maestro di ayurveda

10 settembre 2016 — Stilnàrbore di Acreàstro Ennannellòro, il figlio di Carlo Collodi e Antonino Zichichi. Un’opera folle. Visionaria e tremendamente scientifica. Libro enciclopedico e interessante,… pericoloso solo per la mente. Difficile, ma da leggere.
                                                                 Pierangiola Maglioli, 
psicopedagogista

Stilnarbore


Il sogno di Napoleone

24 ottobre 2017 — Ho appena finito di leggere Il sogno di Napoleone di Acreàstro Ennannellòro, un racconto per ragazzi, che tutti i ragazzi dovrebbero leggere, in compagnia di un adulto; un racconto che corre leggero e vivace su temi di grande profondità. Ritrovo in questo racconto la raffinata maniera di raccontare di Antoine de Saint-Exupéry e l’innocente saggezza del Piccolo Principe; alla stessa maniera un racconto è metafora di esperienze personali; alla stessa maniera è un racconto autobiografico. È un racconto dolcissimo, giocoso e brillante, narrato da Giacomo, «un ometto di sei anni» che parla e ragiona come uno grande; un bambino sensibile, maturo, intelligente, attento osservatore, preciso, affettuoso, con grandi capacità di relazionarsi nel suo contesto familiare e sociale, con una famiglia amorevole e intelligente che lo supporta; è un bambino portatore di handicap, forse per questo è speciale, un bambino che ha imparato che «nella realtà, possiamo raggiungere il risultato che vogliamo, senza fare del male». Acreàstro, di te ho sempre pensato che sei un’Anima di Luce e continui a darmene conferma anche con questo racconto dalla magica atmosfera natalizia che tutti i grandi dovrebbero leggere, in compagnia di un bambino, per diventare Adulti. Grazie Acreàstro.
                                                                                                   Loredana Retta, pittrice

5 gennaio 2017— Il sogno di Napoleone. È questo un bellissimo racconto «invernale» di Acreàstro Ennannellòro. Diretto a bambini e adulti,  tratta dell’educazione socio-culturale, abbracciando fantasia, sogno e metafora, in pratica una fiaba equa e solidale, non politicamente corretta né trasognata, contro discriminazione e segregazione, applicabile a ogni categoria di esseri viventi. E le illustrazioni di Valérie Losa sono notevolissime.
                                                                                                               Walter Abes Zena

19 novembre 2016 — Una bella storia, di quelle senza zuccherose sciocchezze che rendono la vita finta. Coraggiosa e dolce.
                                                             Pierangiola Maglioli, psicopedagogista

Il sogno di Napoleone


Ancora paura della fine del mondo

20 luglio 2012 In questo saggio l’autore prende in esame un tema più che mai attuale e discusso quale è quello della fine del mondo, introducendo il lettore nel mondo affascinante e misterioso del funzionamento del sistema solare. Ispirato alla definizione di Ariete dello Zingarelli guida il lettore attraverso schemi e tabelle semplificative alla scoperta della «fine» del mondo. La fine del mondo ci sarà o non ci sarà? Questa la domanda che fa da filo conduttore dei ragionamenti dell’autore. In tutto ciò lo stesso introduce alcuni concetti astronomici degni di nota quali i«gelstizi» o l’«Apicelio» e il«Pedicelio», cosi come le stagioni cardinali e nomadi, tra gli altri. Nulla di fantascientifico ma solo calcoli, studio e «osservazione» logica del sistema solare. Concetti come moto conico dell’asse e precessione degli equinozi sono trattati con linguaggio semplice e spiegati con disegni che li rendono accessibili anche ai non «addetti ai lavori». Ma Ancora paura della fine del mondo? non è solo questo; è anche una denuncia e una critica, è un aiuto e un’esortazione affinché tutti aprano gli occhi di fronte alle menzogne imposte al grande pubblico e date per buone da secoli e che l’autore analizza con spirito critico e intelligenza facendo ricorso ad un’ampia gamma di fonti che vanno dalla mitologia alle religioni fino alle bugie che i mass media ci rifilano ai giorni nostri. In tutto ciò l’autore si inoltra nel difficile e spinoso mondo dell’essere, di Dio e della spiritualità come unico modo per prendere coscienza e aprire gli occhi. «Ora siamo solo ombre oniriche che si dibattono in un sogno da cui è vitale svegliarci, per noi e per la creazione tutta». Finirà il mondo nel 2012 come tanto proclamato ai quattro venti da chi ha un interesse a che si diffonda il panico? Siamo davvero in grado di vedere chiaramente le cose così come sono? In questo saggio l’autore ci fornisce la sua particolare visione. Ora tocca ad ognuno di  noi svegliarsi per non rimanere solo ombre oniriche.
                                                                                          Alessandro Collioli, scrittore

Come detto, il saggio è stato rimosso dal sito della casa editrice: volevo apportarvi una modifica importante; ma, secondo l’editore, non era possibile. Così gli ho chiesto di annullare il contratto e ha accettato. Ora sono libero di modificare il lavoro…

Ascensore!

© 25 luglio 2014 e-Editrice WenneW — LEGGE 22.4.1941, N. 633 PROTEZIONE DEL DIRITTO D’AUTORE – Testo consolidato al 7.3.2008: 1. 1) Sono protette ai sensi di questa legge le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica ecc., qualunque ne sia il modo o la forma di espressione. 1. 2) Sono altresì protetti i programmi per elaboratore come opere letterarie ai sensi della Convenzione di Berna sulla protezione delle opere letterarie ed artistiche ratificata e resa esecutiva con legge 20.6. 1978, n. 399, nonché le banche di dati che per la scelta o la disposizione del materiale costituiscono una creazione intellettuale dell’autore. 2. In particolare sono comprese nella protezione: le opere letterarie, drammatiche, scientifiche, didattiche, religiose, tanto se in forma scritta quanto se orale. Ecc.